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Concorso Nazionale di Poesia Premio Città di Foligno XIX Edizione

le foto della premiazione del Concorso “Per non smettere di sognare” , del genitore Marco Coresi.

La cerimonia di premiazione si è svolta domenica 11 ottobre 2015 alle ore 10,30 presso la Sala Conferenze di Palazzo Trinci (Foligno), alla presenza delle autorità e di un folto pubblico.

Il Concorso, sorto nel 1995, è giunto alla sua XIX edizione, riscuotendo un sempre maggior successo di critica e di partecipazione.
È nato da un’idea di Oliviero Martelli, a lungo dializzato e allora Presidente dell’AIDO cittadina, una vita spesa per rendere più umane le strutture sanitarie; egli, con il Concorso, mirava a promuovere la cultura della donazione, in particolare degli organi e del sangue.
Egli inoltre intendeva far conoscere Foligno come città ospitale, operosa ed attiva nel campo della solidarietà, ricca di associazioni di volontariato quali l’AIDO e l’AVIS.
Nell’odierna società in cui le conseguenze di una crisi economica e di valori si fanno pesantemente sentire, si intende con la presente edizione invitare tutti a riflettere “Per non smettere di sognare”.

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Consigli iniziali

oggi nuovi «studi sullo studio» possono aiutare a diventare più efficienti e gestire meglio il tempo. Un com­pendio di accorgimenti salvastudente è quel­lo raccolto nel saggio Studiare è un gioco da ragazzi (ed. Gribaudo, pp. 288, aura 16,90) da Matteo Salvo, primo italiano a conseguire il titolo di International Master of Memory ai campionati mondiali di memoria 2013 e allenatore di Andrea Latorre, il dodicenne che ha vinto la sfida tv Superbrain l’anno scorso.

Il primo consiglio può sorprendere chi è prigioniero di una visione antiquata dello studio ma, a pensarci bene, ha perfettamen­te senso: «Prima di buttarsi nella lettura, è bene capire la struttura di un capitolo: legge­re i titoli dei paragrafi e, ancora meglio, leg­gere (nei testi che lo offrono) il riassunto dei punti salienti alla fine del capitolo» spiega Matteo Salvo. «In questo modo il cervello si prepara a organizzare e strutturare le infor­mazioni che assorbiremo leggendo il capitolo dall’inizio alla fine. E la memoria se né giove­rà. Chi inizia a studiare dalla prima pagina, senza guardare altro, fa come chi parte senza avere idea di dove stia andando».

Lo studio è questione luna web4 di tempo: «Per il massimo dell’efficienza bisogna suddividere lo studio in periodi di 40-45 minuti con pause di 10-15 mi­nuti. Studiare per ore incollati alla sedia, quasi per autopunirsi, non è fruttuoso. Le pause permettono di consolidare nella memoria quanto si è appreso. È come nello sport, dove il recupero fa parte dell’alle­namento, non è un’attività separa­ta» spiega Salvo. «Però le pause devono essere veri momenti di relax del cer­vello: meglio uscire per una piccola passeg­giata o fare 15 minuti di ginnastica che anda­re su Facebook o accendere la televisione». Molto utile anche porsi, come obiettivo, il dover insegnare a qualcuno quello che si è imparato: «Solo quando studio perché devo spiegare un argomento a un genitore o a un amico che non ne sa nulla, imparerò in ma­niera piena e duratura, arrivando a padro­neggiare la materia» osserva Salvo. «Se il genitore chiede allo studente: “Quando hai finito di studiare questa cosa, me la puoi spiegare? Io ormai l’ho dimenticata” il ragaz­zo durante lo studio tenderà a isolare auto­maticamente le cose più importanti, ossia a strutturare in maniera intelligente quanto legge, perché sa che saranno le prime cose da spiegare al suo “alunno”».

Per un motivo analogo, durante le lezioni, conviene prendere appunti a mano . «Chi prende ap­punti, invece, non può scrivere ogni parola ed è costretto a elabo­rare, sia pure in modo approssima­tivo, ciò che ascolta per decidere cosa mettere su carta».

E una volta che tutto l’impor­tante è stato scritto? La scienza ci suggerisce come far fruttare il la­voro a casa: «Invece di leggere e rileggere un testo più volte si pos­sono adottare sistemi che ci fanno fare un miglior uso del cervello. Ad esempio, in fondo ai capitoli dei li­bri scolastici, spesso ci sono do­mande sul testo letto. In genere studenti e insegnanti le snobbano, invece sono utilissime, perché per rispondere si devono recuperare elementi dalla memoria, e facendo così il ricordo della lezione si consolida»

E dopo lo studio? A letto, per poter memorizzare a lungo. Lo con­ferma il neurobiologo Wenbiao Gan, del­la, New York University School of Medi­cine, autore di uno studio uscito su Scien­ce a giugno. «II sonno è fondamentale per lo sviluppo di nuove connessioni neuronali dopo lo studio» sottolinea Gan. «Gli esperi­menti indicano che queste si formano entro dodici ore dallo studio, ma si consolidano solo durante il sonno: mentre dormiamo íl cervello riattiva i sentieri neuronali che cor­rispondono alle cose imparate di recente. È questa riattivazione che modifica le sinapsi e stabilizza la memoria». Come mettere a frutto questa scoperta la notte prima degli esami? «II suggerimento è che è meglio stu­diare parzialmente e però dormire almeno cinque o sei ore che studiare tutto passando la notte in bianco».

Da un articolo sul “Venerdì” di Repubblica.

 

 

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THE MYSTERY OF EUROPE

gli alunni della scuola primaria di Belfiore hanno accolto gli ospiti stranieri con una simpatica canzone (cantata in lingua inglese)

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Incontri in Rete

Abbiamo avuto un appuntamento con i nostri amici della scuola Ulas Primary School in Ulas, Sivas Turchia, in previsione della loro visita in Italia che averrà il prossimo maggio. Siamo ansiosi di incontrarli personalmente ma, intanto ecco alcune immagini.

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PRIMI CONTATTI

Gli alunni della scuola, in particolare quelli del Laboratorio Musicale, hanno avuto i primi contatti con gli allievi della Ulas Primary School, Ulas Turchia, attraverso video chiamate usando Skype. Siamo in attesa di conoscerli di persona, arriveranno a Maggio! Per avere più informazioni visitate il sito Bridge project.http://bridgeproject.altervista.org/

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Festa dell’accoglienza 2012

Pronti, partenza e via! Un saluto a tutti gli alunni della scuola e ai loro genitori. Ci sono molte facce nuove: Dirigente, docenti e alunni, ma sono sicuro che anche quest’ anno faremo grandi cose!

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